L’Odontoiatria Conservativa è la disciplina odontoiatrica che, tra tutte, ha dimostrato negli ultimi due decenni di possedere lo spirito più vivace ed innovatore, con un impatto sulla nostra clinica quotidiana paragonabile unicamente a quello dell’avvento e del consolidamento dell’implantologia osseointegrata.
La predicibilità delle procedure adesive e il costante contributo della ricerca scientifica infatti, hanno consentito al restauro conservativo una notevole versatilità nelle diverse situazioni cliniche, a partire dai trattamenti minimamenti invasivi, fino al recupero funzionale ed estetico di elementi dentali con importanti deficit strutturali. Quest’ultima situazione clinica, in particolare, sta riscuotendo un notevole interesse tra clinici e ricercatori. Lo conferma anche il fatto che, negli ultimi anni, AIC ed AIOP abbiano più volte lavorato in maniera sinergica per dar vita a meeting congiunti, che trovano la loro ragion d’essere proprio nella sempre più matura consapevolezza del sottile e labile confine esistente tra i restauri conservativi estesi ed i restauri protesici.
La sfida che si sta profilando all’orizzonte per gli addetti ai lavori e che quotidianamente affrontiamo nel nostro Studio Dentistico a Verona è quella di far nascere un nuovo, unico concetto di restaurativa, frutto della fusione delle conoscenze e delle competenze maturate nei rispettivi ambiti, che abbracci la filosofia del massimo risparmio di tessuto dentale, i principi biologici e operativi dell’adesione e sappia coniugare funzione ed estetica a costi sociali contenuti. Quest’ultimo aspetto è di particolare rilevanza nel periodo storico di incertezze, in molta parte legate alla difficile situazione economica contingente, che stiamo vivendo. L’accessibilità alle cure odontoiatriche è di fatto preclusa a molti pazienti e tra gli operatori del settore l’entusiasmo è ai minimi storici.
Nella crisi che coinvolge la nostra professione, tuttavia, sarebbe ottuso riconoscere solo motivazioni economiche; noto invece alcune nostre precise responsabilità: la mancanza di informazioni coerenti, lo scarso impegno profuso nell’istruire e nel motivare i pazienti e, infine, una qualità dei trattamenti non sempre ineccepibile perchè frequentemente sacrificata sugli altari pagani della quantità e della contrazione dei tempi operativi. Mai come in questo momento dobbiamo essere consapevoli del fatto che l’unico modo serio per contenere la spesa odontoiatrica pro-capite è quello di puntare sulla prevenzione e, quando indicato dal quadro clinico, su una clinica di eccellenza, ricercando soluzioni alternative, meno invasive e meno impegnative sotto il profilo dei costi rispetto ai trattamenti tradizionali.
Torniamo all’antico e sarà un progresso
Giuseppe Verdi
Personalmente, sono convinto che tra le tante difficoltà si stia presentando per noi anche una stupenda occasione: mi riferisco alla possibilità di rallentare, di riflettere e fare una scelta per il futuro nostro e dei nostri pazienti.
Sto pensando alla riscoperta del sentiero della conservativa, non solo come disciplina, ma anche come “dottrina”. Credo che il cammino lungo questo sentiero possa rivelarsi utile, a quanti ne sentissero il bisogno, per imparare o riscoprire l’amore per il dettaglio, addestrare l’occhio e la mano alla cura del particolare e aprire la mente a prospettive terapeutiche più ampie e innovative.
Per questo vi invito a ricominciare. Insieme. Dall’odontoiatria conservativa.